Grazie al cofinanziamento di Fondazione Manodori e dei partner di progetto, per 18 mesi a Reggio Emilia si è sperimentato il calcio di strada come strumento di cittadinanza.
Il progetto nasce dalla necessità di intervenire sulla carenza di aggregazione nelle città e la conseguente difficoltà di intercettare e dialogare con gruppi e singoli che vivono lo spazio pubblico profondamente cambiato negli ultimi anni a causa di un indebolimento delle situazioni sociali. Da qui la necessità di trovare nuove forme di “prossimità” che siano alternative all’approccio del “servizio sul territorio” ma in grado di creare una “situazione alla pari”, condizione più agevole per costruire relazione/aggregazione.
I gruppi adolescenziali in conflitto con la città, nonostante abbiano creato alcune situazioni problematiche, portano con sé una potenziale risorsa: vivere lo spazio pubblico della città come luogo di ritrovo e non solo come luogo di passaggio. Proprio in questo modo di vivere le piazze e le strade che si è andato ad “inserire” il calcio di strada come innovazione: un progetto che si basa su un modo di vivere di questi giovani con cui la città si integra.
Partendo da queste riflessioni i due Consorzi di cooperative che in RTI gestiscono il Laboratorio Aperto (Consorzio Quarantacinque e Consorzio Oscar Romero), le cooperative sociali Giro del Cielo e Insight Migration, gli street artist Simone Ferrarini e Youness Nazli coadiuvati da Agnese Spinelli sulla comunicazione, il calciatore professionista Dario Morello con il suo team composto da Simone Morello e Davide De Muru hanno dato vita al progetto “LA LEVA CALCISTICA: Il calcio di strada come meccanismo di contrasto alla povertà educativa a Reggio Emilia”.
Da maggio 2023 sono state realizzate 16 uscite di calcio di strada in diversi spazi pubblici della città (Piazza della Vittoria, Via Monte San Michele, Piazzale Europa) dove si è sperimentato un modello di calcio di strada ispirato all’educativa di strada che ha utilizzato gli strumenti del lavoro di prossimità, ha capitalizzato le relazioni sul territorio e ha svolto la funzione di collante tra i giovani e le giovani presenti nei luoghi e gli operatori in strada (i cd. “calciatori-mediatori”). Fondamentale per la costruzione della relazione è stato l’utilizzo di una comunicazione vera ed efficace e, quando necessario, in lingue diverse.
Il meccanismo del calcio di strada che il Consorzio Quarantacinque nell’ambito delle attività del Laboratorio Aperto e la rete di partner ha voluto sperimentare e modellizzare con questo progetto ha avuto infatti come elemento centrale il sodalizio delle seguenti figure: i progettisti dei due Consorzi, gli educatori e mediatori sociali (afferenti a Cooperativa Giro del Cielo), i calciatori professionisti provenienti dalla Asd Morello Football School, gli operatori di Insight Migration (esperti di Mediazione Interculturale, Comunità e Conflitto) e gli street artist Simone Ferrarini e Youness Nazli che da anni lavorano a progetti culturali ad alto impatto sociale su tutto il territorio nazionale.
Tra i risultati delle azioni realizzate nei 18 mesi di progetto finanziato dal Bando Welfare della Fondazione Manodori ci sono la creazione di un team multidisciplinare e un gruppo informale “Calcio di strada Reggio Emilia” (su instagram @calciodistrada_reggio) che si mette a disposizione di tutte le agenzie educative e gli operatori di welfare di prossimità in città che vogliano utilizzare il calcio di strada e la pubblicazione del “Piccolo Manuale di Calcio di strada”, uno strumento semplice e illustrativo del metodo sperimentato.
L’appuntamento è per giovedì 12 dicembre alle ore 11 al Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro per la tavola rotonda di chiusura di progetto in cui verranno presentati il team e il Piccolo Manuale di Calcio di Strada.
Per maggiori informazioni: lab@chiostrisanpietro.it Valentina Ammaturo 3346864711
Rassegna Stampa
Hanno parlato della LEVA CALCISTICA:
Editoriale Domani del 24 Novembre 2024