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Circuito OFF al Laboratorio Aperto

Copertina Evento circuito OFF Lab Aperto

La natura cela il suo sapere ai nostri sensi, ma rivela la sua potenza in modi talvolta distruttivi, talvolta delicati. Con “La natura ama nascondersi” si inaugura Fotografia Europea 2024.

Il festival si svolge in diversi luoghi della città pubblici e privati, formali e informali arricchisce inoltre il programma il circuito OFF: un’offerta di mostre e eventi disseminata nel territorio e promossa in modo indipendente da gallerie, associazioni, istituzioni pubbliche e soggetti privati.

I partecipanti ispirati dal concept di questa diciottesima edizione del festival La Natura ama nascondersi presentano i progetti in spazi cittadini formali e informali.

Venerdì 26 aprile presso FOOD in Chiostri aprono al pubblico silenti, e Sguardi velati due mostre appartenenti al circuito OFF, visitabili gratuitamente fino al 9 giugno.

Con silenti di Rita Rozzi curata da Alessandra Azzolini l’artista si avvicina in maniera intima alla natura, e ne coglie le fragilità mettendosi in ascolto attraverso il medium analogico.

Sguardi velati curata dal centro socio occupazionale Concha della cooperativa sociale Lo Stradello, è l’esito del progetto che accoglie un gruppo di persone adulte con disabilità e fragilità. Le attività proposte sono orientate al miglioramento della qualità di vita e di percorsi educativi delle persone inserite.

silenti

A cura di Alessandra Azzolini

Opening venerdì 26 aprile
Inaugurazione domenica 28 aprile h 10.30

silenti, Rita Rozzi

Come lascia immaginare il titolo, l’artista si pone in ascolto della voce inudibile della natura, come lei stessa l’ha definita. L’intento è affinare l’ascolto dei meccanismi intimi del pensiero per avvicinarsi al mondo naturale con più umanità. La poetica che insegue è quella di dar simbolicamente voce a una natura sofferente. Lirica, salvifica e solo in apparenza silente. Ne scaturisce una sinestesia: mostrare un suono per mezzo del visibile, analogicamente alterato. II rumore, in ambito fotografico, definisce la presenza di sgranatura o sporcature della definizione dell’immagine: tale effetto è volutamente ricercato dall’artista attraverso l’uso di pellicole scadute, per mostrare l’invocazione, la ferita, la metamorfosi. Un silenzio assordante. Il lavoro è promosso da #analogicfriends, trattando il tema natura e fotografia analogica, con la sensibilità pittorica che è propria dell’autrice. La mostra ospita anche una fotografia di Giacomo Rozzi, padre dell’artista e suo primo maestro, che le ha donato la macchina fotografica Nikon F3, con la quale ha deciso di realizzare il progetto. L’intento è quello di lasciare una speranza, una continuità tra generazioni, che consegna al futuro un modo di vedere il mondo al di là di ogni nichilismo.

Rita Rozzi

Rita Rozzi

Dopo gli studi all’Istituto d’Arte P. Toschi di Parma e all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Rita Rozzi si è dedicata per molti anni all’arte come professione collaborando con artisti di fama internazionale esposti alla Biennale di Venezia e rivestendo ruoli molteplici nel settore dei Beni Culturali: pittura, restauro, decorazione, diagnostica dell’arte, direzione allestimenti e disallestimenti per la Fondazione Magnani Rocca di Parma, è stata incaricata come courier di accompagnare le opere della collezione concesse in presto a importanti musei italiani e esteri: MART di Rovereto, Palazzo dei Diamanti di Ferrara, Museo Puskin di Mosca, Denver Art Museum, in Colorado, Musée d’Orsay, a Parigi, solo per citarne alcuni.Oggi è insegnante di Storia dell’Arte nelle scuole. Ecologista anzitempo.

Alessandra Azzolini

Laureata in Filosofia in Estetica, Alessandra Azzolini ha conseguito alla IULM di Milano un master in Management del Made in Italy. Negli anni ha curato diverse mostre per Fotografia Europea, circuito OFF: L’enigma dell’incanto, di un collettivo di fotografi professionisti dell’Appennino, nel 2010; In my Father’s Clothes, di Farida Saglia, nel 2016; f53 Visioni sul futuro del cibo, di Roberto Savio, nel 2023 e, nello stesso anno, ha presentato anche come autrice il progetto film camera fashion. Ha organizzato eventi in store legati alla fotografia per le boutique del Max Mara Fashion Group di Reggio Emilia (2016), Parma (2020 e 2023) e Milano (2020). Si è occupata di curare la presentazione delle opere di Roberto Savio, alla mostra Unique et/ou singulier, nella Seeeds Gallery di Parigi, nel 2021 e a MIA Photo Fair di Milano nello spazio di Photo Indipendent Los Angeles, nel 2023. Collabora con lui come editor e insieme hanno fondato il progetto #analogicfriends, per valorizzare le macchine fotografiche analogiche, che hanno fatto la storia del design e della fotografia.

Sguardi velati

A cura del collettivo socio occupazionale Concha

Opening venerdì 26 aprile
Inaugurazione
venerdì 26 aprile h 18

Per la mostra Sguardi velati Lo Stradello e L’associazione di volontariato Nuovamente, ben diverse, ma con un unico fine sociale di integrazione, di condivisione, di stimolo e sostegno di persone fragili, collaborano per promuovere l’immagine di questa realtà nel territorio, potendo rappresentare in modo completo la tematica dell’evento di fotografia europea di quest’anno “la natura ama nascondersi”.

Il progetto Sguardi velati nasce durante l’attività fotografica che viene svolta al centro socio occupazionale Concha della cooperativa sociale Lo Stradello con l’obiettivo di stimolare la creatività, cogliendo e raccontando la bellezza nelle sue diverse forme.

Collettivo socio occupazionale Concha Cooperativa Lo Stradello

Il collettivo composto da Daniela, Federica, Ida e Lucaldo seguito dall’educatore Luigi Flotta, proviene dal progetto a cura del centro socio occupazionale Concha che accoglie un gruppo di persone adulte con disabilità e fragilità. Le attività proposte sono orientate al miglioramento della qualità di vita e di percorsi educativi delle persone inserite.