FOTOGRAFIA EUROPEA 2025 – AVERE VENT’ANNI
Reggio Emilia, 24 aprile – 8 giugno 2025
Eventi inaugurali dal 24 al 27 aprile 2025
Chiostri di San Pietro, Palazzo da Mosto, Palazzo dei Musei, Biblioteca Panizzi, Spazio Gerra e gli spazi del Circuito OFF accolgono mostre di grandi fotografi e di giovani esordienti
Dal 24 aprile all’8 giugno 2025, Reggio Emilia torna ad osservare i cambiamenti della contemporaneità attraverso gli occhi di grandi fotografi e di giovani esordienti con la XX edizione di FOTOGRAFIA EUROPEA, il festival promosso e organizzato dalla Fondazione Palazzo Magnani e dal Comune di Reggio Emilia, con il contributo della Regione Emilia-Romagna.
“AVERE VENT’ANNI” è il tema scelto dalla direzione artistica del Festival composta da Tim Clark (editor 1000 Words), Walter Guadagnini (storico della fotografia e Direttore di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia) e Luce Lebart (ricercatrice e curatrice, Archive of Modern Conflict).
Cosa vuol dire per un giovane, oggi, avere vent’anni? È un’età di contraddizioni: si è adulti, ma spesso si vive ancora a casa dei genitori; si è connessi a tutto il mondo, ma la solitudine può essere schiacciante. Si affrontano aspettative immense, sia personali che sociali: trovare un lavoro soddisfacente, costruire relazioni significative, dare un senso alla propria esistenza, immaginare un mondo migliore, per sé stessi e per gli altri.
Fotografia Europea quest’anno ha voluto percorrere questo sentiero e fare un pezzo di strada con i ragazzi della Generazione Z, cresciuta in un’epoca dove il progresso tecnologico ha aperto infinite possibilità, ma anche inedite crisi cui far fronte, individualmente e collettivamente. Una generazione che sta riscoprendo l’importanza e la necessità di lottare per i propri diritti e per un futuro più equo.
I progetti scelti parlano di questo e di molto altro ancora, portando all’attenzione storie inedite e particolari ma tutte innervate di quell’energia vitale immensa che ti porta a credere, almeno una volta nella vita, di poter cambiare il mondo.
LE MOSTRE
I CHIOSTRI DI SAN PIETRO tornano ad essere i protagonisti della città grazie alle dieci mostre che esplorano il tema di questa edizione.
Le sette sale del piano terra accoglieranno Daido Moriyama: A retrospective, un progetto a cura di Thyago Nogueira dell’Instituto Moreira Salles, che racconta il fotografo giapponese che nel corso dei suoi sessant’anni di carriera, trascorsi a documentare e ad esplorare la società giapponese del dopoguerra, ha modificato in modo decisivo la percezione della fotografia.

Al primo piano, il fotografo britannico Andy Sewell presenta per la prima volta il suo progetto Slowly and Then All at Once in cui esplora varie forme di potere e di protesta, attraverso una sequenza di immagini articolate su più pannelli.
Il progetto espositivo Mal de Mer di Claudio Majorana ci porta a compiere un viaggio nel delicato e complesso universo dell’adolescenza, momento in cui ci si confronta per la prima volta con certe questioni personali che spesso finiscono per plasmare le vite adulte.
La mostra You don’t die, di Ghazal Golshiri e Marie Sumalla – rispettivamente giornalista iraniana e photo editor francese del quotidiano Le Monde – racconta la storica rivolta del popolo iraniano scoppiata dopo la tragica morte di Mahsa Amini, a causa delle violenze subite dopo l’arresto da parte della polizia morale.
Raves and Riots di Vinca Petersen riunisce una collezione di fotografie scattate dal 1990 al 2004, in cui vengono documentate le esperienze dell’artista come parte della comunità dei free party e dei travellers. Le immagini contrappongono il senso di evasione ed euforia di questo momento culturale unico, al clima politico oppressivo che mise fuori legge gli stili di vita dei responsabili della scena rave britannica.

In We Are Carver, la fotografa Jessica Ingram invita, con un linguaggio documentario di immediata evidenza, a entrare in una delle più grandi strutture militari del mondo, la George Washington Carver High School di Columbus, in Georgia, per seguire gli studenti cadetti nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta e catturare speranze e paure di una generazione in procinto di plasmare il proprio futuro.
Nel grande corridoio centrale, al primo piano dei Chiostri, Thaddé Comar espone How Was Your Dream? che esplora le nuove forme di manifestazione e insurrezione nell’era post-contemporanea dominata da metodi di controllo sociale sempre più moderni e onnipresenti.
Control Refresh è il frutto del lavoro di Toma Gerzha, una giovane fotografa di origini russe cresciuta ad Amsterdam. La sua ricerca si concentra sulla vita e sull’ambiente della Generazione Z in Russia e nell’Europa orientale, influenzata tanto dalle tradizioni quanto dai social media e dalla politica.
La fotografa Kido Mafon cattura la frenetica vita notturna e la cultura giovanile di Tokyo in IFUCKTOKYO – DUAL MAIN CHARACTER.
Il progetto Frammenti della fotografa dominicana-francese Karla Hiraldo Voleau si ispira al documentario di Pier Paolo Pasolini Comizi d’Amore (1964) e ha l’obiettivo di esplorare e documentare le relazioni della Generazione Z in Italia oggi.

Nella sede di PALAZZO DA MOSTO trovano posto una serie di progetti che caratterizzano il festival e questa edizione in particolare.
La produzione di Fotografia Europea 2025, realizzata da Federica Sasso, che si concentra sulla vita dei giovani caregiver nel territorio di Reggio Emilia.
L’esposizione di libri fotografici provenienti da tutto il mondo. Fluorescent Adolescent, a cura di Francesco Colombelli, che esplora l’adolescenza in quanto periodo complesso e decisivo della vita, nelle sue sfumature e contraddizioni.

I progetti selezionati dalla giuria della Open Call, tra gli oltre 200 lavori di artisti e curatori che vi hanno partecipato, sono quelli di Michele Borzoni e Rocco Rorandelli del collettivo TerraProject e Matylda Niżegorodcew.
Michele Borzoni e Rocco Rorandelli presentano Silent Spring, un progetto che indaga l’attivismo ambientale in Italia, Germania, Portogallo, Belgio, Francia, Svizzera e Austria, mettendo in luce il crescente conflitto tra gli attivisti e i governi occidentali.
Le fotografie di Matylda Niżegorodcew esplorano i temi dell’identità, della vulnerabilità umana e delle relazioni, alla ricerca di risposte a domande esistenziali.
Lo Speciale Diciottoventicinque, il progetto formativo di Fotografia Europea, torna con la quattordicesima edizione con il tutoraggio di Camilla Marrese e Gabriele Chiapparini.
Il progetto fotografico Women See Many Things, raccoglie gli sguardi di oltre 30 giovani donne del Kenya, Tanzania e Mozambico, in cui ambizioni e inquietudini comuni caratterizzano gli abitanti della Swahili Coast.
La mostra Electric Whispers di Rä di Martino, a cura di Maria Rosa Sossai, esamina l’importanza del ruolo dei luoghi di aggregazione e d’incontro per i giovani che vivono in Libano in questo drammatico periodo.
Ad abbracciare il festival, numerose altre mostre partner che gravitano intorno ad esso, organizzate dalle più importanti istituzioni culturali cittadine e ospitate nei loro spazi.
A PALAZZO DEI MUSEI, trova spazio la mostra Luigi Ghirri. Lezioni di fotografia (titolo provvisorio) a cura di Ilaria Campioli, che parte dalle lezioni di fotografia che Luigi Ghirri tiene all’Università del Progetto di Reggio Emilia fra il 1989 e il 1990 e diventa occasione per restituire le lezioni in una nuova chiave, grazie al coinvolgimento degli artisti Luca Capuano e Stefano Graziani e alla collaborazione di un gruppo di studenti di ISIA Urbino.
Palazzo dei Musei ospita, inoltre, la 12esima edizione di Giovane Fotografia Italiana | Premio Luigi Ghirri: i sette artisti selezionati si contenderanno il Premio Luigi Ghirri 2024.

La fototeca della BIBLIOTECA PANIZZI partecipa all’edizione del 2025 con Attraverso la luce, mostra sui primi 20 anni della storia della fotografia che espone rari esempi di fotografie su carta salata, numerosi dagherrotipi e documenti; un focus sarà dedicato ai preziosi astucci che custodiscono e conservano questi oggetti unici.
Lo SPAZIO GERRA propone la mostra Volpe Laila Slim e gli altri. Resistere a vent’anni che si propone di esplorare la complessità dell’esperienza dei giovani partigiani durante la Resistenza italiana, con il contributo di cinque artisti e fotografi chiamati a fornire un’interpretazione visiva contemporanea dei valori e dei temi dischiusi dai documenti d’archivio.
Collegata al festival è la proposta della COLLEZIONE MARAMOTTI che presenta This Body Made of Stardust, ampia esposizione personale di Viviane Sassen composta da oltre cinquanta fotografie e un’opera video realizzate dal 2005 al 2025, alle quali si aggiungono alcuni nuovi lavori ideati specificamente per questa occasione.
Come ogni anno, il Festival è arricchito da un calendario di appuntamenti che accompagnerà i visitatori dalle giornate inaugurali – 24, 25, 26 e 27 aprile – fino all’8 giugno: conferenze, incontri con gli artisti, presentazione di libri, book signing, letture portfolio, workshop, una bookfair dedicata agli editori indipendenti e spettacoli. Tutti questi eventi sono pensati per alimentare un confronto culturale che partendo dalla fotografia affronta anche temi trasversali, coinvolgendo un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, che sa di trovare a Reggio Emilia il meglio di ciò che la fotografia contemporanea produce e propone.
In programma, oltre agli incontri con gli artisti, sono previsti anche concerti e momenti di confronto con ospiti con cui approfondire il tema di questa edizione, come quello del 26 aprile con gli scrittori Silvia Ballestra e Andrea Canobbio – protagonisti del progetto “Under 25” di Pier Vittorio Tondelli – e quello del 27 aprile con la editor e scrittrice Giulia Caminito, entrambi condotti da Loredana Lipperini.
Imperdibile, poi, la performance del 26 aprile “Semplicemente Frida in tour” in cui la ventenne pianista Frida Bollani Magoni affiancata da Mark Glentworth sarà in dialogo, al Teatro Cavallerizza, con il rapper e produttore discografico Frankie hi-nrg mc. A moderare l’incontro Nicolas Ballario.
Il 30 aprile, in collaborazione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Dipartimento di Comunicazione ed Economia) Ruggero Eugeni, Marzia Morteo e Paolo Magaudda rifletteranno insieme a diversi ospiti sui vent’anni di YouTube e le nuove immagini algoritmiche.
L’8 maggio, a cura di Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) si terrà il convegno Avere vent’anni. Comunicazione responsabile e nuove generazioni, un’occasione in cui i professionisti della comunicazione rifletteranno sul valore delle parole nell’era digitale.
Infine il 31 maggio, in collaborazione con la Biblioteca Panizzi e con il Patrocinio dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emiilia e dell’Università degli Studi di Parma, coordinato da Gino Ruozzi e Diego Varini, si terrà una giornata di studi dedicata a Giorgio Messori e alle sue relazioni con scrittori e fotografi, Gianni Celati e Luigi Ghirri in particolare.
Prosegue, anche in questa edizione, l’attenzione del festival nei confronti dei più piccoli, con l’organizzazione di visite guidate a loro dedicate e un programma ricco di PROPOSTE EDUCATIVE: dal weekend inaugurale fino a metà giugno molte le proposte e i laboratori che vogliono avvicinare bambini e ragazzi al variegato programma del festival, una mappa delle mostre pensata per loro e laboratori per famiglie, ma anche proposte formative per adulti in collaborazione con Edu Iren.
Il CIRCUITO OFF – l’evento collettivo e indipendente che arricchisce il Festival con una serie innumerevole di mostre diffuse in tutto il territorio cittadino – presenta progetti di fotografi professionisti accanto a giovani alle prime esperienze, appassionati e associazioni che dovranno misurarsi con il tema “Avere vent’anni” esponendo i propri scatti in negozi, ristoranti, studi, cortili e case private, sedi storiche, gallerie d’arte. Parte di questo circuito è anche il progetto OFF@school che coinvolge le scuole di tutta la provincia di Reggio Emilia. Il 3 maggio è la serata dedicata al Circuito Off e nel corso di questo evento sarà decretato il vincitore del premio Max Spreafico, cui sarà data l’opportunità di produrre una nuova mostra ed esporla durante la prossima edizione di Fotografia Europea, nel 2026.