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Membrane

Membrane

di Yuval Avital

Mostra a cura di Marina Dacci

La grande mostra multimediale Membrane di Yuval Avital verrà inaugurata sabato 1° ottobre ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia e rimarrà in programma fino al prossimo 13 novembre.
Membrane si pone a conclusione della prima parte della meta-opera “Il Bestiario della Terra”, creato appositamente dall’artista Yuval Avital come progetto dell’Anno del Reggio Parma Festival.

Membrane è come il grido dell’ultimo uomo sulla Terra, ormai adulto e consapevole della scissione dallo Stato di Natura, egli continua a tentare una riconnessione con ciò che l’ha generato, ma sa che è la fatica a fare da sfondo a questo rapporto. È un movimento, durato il corso di tutta la sua vita, che gli ha fatto assumere prima il ruolo di carnefice, cercando di dominare e sopraffare la Grande Madre, e poi quello di vittima, quando, non più riconosciuto da essa, ne viene respinto. La presa in carico di questa condizione, che altro non è che la condizione umana, non è però ragione di abbandono dello incontro/scontro, ma traccia dei suoi spostamenti e delle vibrazioni che questa relazione complessa produce.

La mostra Membrane si sviluppa su due piani. Una prima parte è stata pensata per accompagnare il visitatore nella sfera pittorica e sonora della narrazione, in cui ogni dipinto è espressione di questa oscillazione e ogni scultura sonora il suo totem.
Al piano superiore il grande opus Foreign Bodies, in stretto dialogo con l’apparato pittorico delle sale sottostanti. Qui la figura umana emerge in modo statuario dallo sfondo naturale potente e selvaggio (fiumi, deserti di ghiaccio etc.) o violato (da cartelli stradali, grandi condutture idriche, dighe). I performer, visibili attraverso un polittico icono-sonoro composto da 14 proiezioni parallele (in un loop di oltre 80 min) e fotografie, non danzano o agiscono fluidamente ma assumono posizioni emblematiche, quasi a voler trasporre sullo schermo l’essenza della monumentalità del gesto.

Orari di apertura: venerdì, sabato e domenica dalle 15.00 alle 20.00.

La mostra fa parte del programma di iniziative Identità inquieta.

Ingresso libero