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Circuito OFF al Laboratorio Aperto

Fotografia Europea compie vent’anni e celebra questo importante traguardo dedicando l’edizione 2025 ad una riflessione su quel periodo della vita che più di tutti sembra spalancare le porte a infinite possibilità. A vent’anni si può ancora diventare tutto, ma ci si può anche scoprire soli, separati dal mondo e dall’eredità della famiglia.

Il Circuito OFF è la sezione libera e indipendente del festival che dà la possibilità a fotografi professionisti, emergenti e appassionati di esporre il proprio progetto fotografico durante le giornate in cui Reggio Emilia ospita la Fotografia Europea. 

Il Laboratorio Aperto è tra i luoghi selezionati per ospitare le opere del circuito Off ed è stato scelto in quanto sperimenta forme di progettazione aperte e partecipative, e fonda le sue attività su nuove dimensioni di economia collaborativa, sui beni comuni e sulla cultura digitale.

Giovedì 24 aprile presso il Laboratorio Aperto aprono al pubblico le mostre appartenenti al circuito OFF, visitabili gratuitamente fino all’8 giugno.

Avere 20 anni tra 20 anni è un progetto fotografico di Roberto Savio, a cura di Alessandra Azzolini, orientato a rappresentare uno dei maggiori privilegi di chi vive i suoi vent’anni, ovvero immaginare il proprio futuro.

Ostenda di Liana Pellacini a cura di  Alessandra Azzolini é l’insieme delle fotografie scattate dall’artista il 16 Agosto 2010 nella città belga di Ostenda.

R-K é il progetto nato dalla collaborazione tra le cooperative sociali Emc2, Olmo e Research, rappresenta un esempio di integrazione tra creatività e inclusione sociale.

(Non) Avere vent’anni è un progetto realizzato dagli studenti della scuola media Leonardo da Vinci che ha contribuito alla riscoperta del centro storico della città di Reggio Emilia.

Avere 20 anni tra 20 anni

Di Roberto Savio a cura di Alessandra Azzolini per Analogic Friends 

Opening giovedì 24 aprile

L’idea dell’artista è quella di coinvolgere dodici giovani, intervistarli riguardo alla loro visione del proprio futuro e ritrarli fotograficamente in un contesto rappresentativo di tale visione, non necessariamente lavorativa, ma identificativa della loro persona nel 2045. 

Quale aspetto della tua vita ti rende ottimista pensando al tuo futuro? 

Nella risposta a questa domanda si concentrano molti aspetti relativi alla percezione di sé e al modo con cui ci relazioniamo con noi stessi. Questa riflessione ci aiuta a essere consapevoli dei nostri sogni, di valutare i nostri punti di forza e le nostre criticità, di percepire il mondo e di comprendere anche i nostri timori, razionali e irrazionali e come questi influenzeranno le nostre scelte.

Per quanto riguarda lo scatto fotografico, l’idea è quella di comprendere nella composizione la figura intera del soggetto e alcuni elementi di contorno utili alla sua visione del futuro. L’immagine verrà poi vista attraverso un vetro opaco, ulteriore richiamo della sfera di cristallo, simbolo dell’immaginario legato alla previsione del futuro.

Roberto Savio

Fotografo professionista e direttore creativo con un’esperienza che spazia dalla comunicazione pubblicitaria alla fotografia artistica e commerciale. Nato a Genova, nel 1961, ha iniziato la carriera nel 1983 nel settore della comunicazione aziendale, dove ha sviluppato competenze in campagne strategiche e progetti multimediali. Dal 2009, ha unito la sua passione per l’immagine al mondo del food, creando strategie e contenuti fotografici per campagne di comunicazione, pubblicazioni internazionali e prodotti editoriali.Parallelamente, porta avanti ricerche artistiche in diversi ambiti, esplorando il rapporto tra materia, ambiente e trasformazione attraverso il food design.Le sue opere sono state premiate in concorsi prestigiosi come il Communication Arts Photography Annual e il Pink Lady Food Photographer of the Year, ed esposte in luoghi iconici come il Louvre e The Mall Galleries di Londra.Oggi insegna fotografia presso scuole e accademie specializzate, condividendo la sua esperienza con nuovi talenti.

Ostenda

Di Liana Pellacini a cura di Alessandra Azzolini per Analogic Friends 

Opening giovedì 24 aprile
Inaugurazione domenica 27 aprile h 10.30  

Ostenda, città del Belgio affacciata sull’Atlantico, è la destinazione del viaggio della maturità – idealmente quello dei vent’anni – che la fotografa ha compiuto fino alle spiagge del Mare del Nord e che segna idealmente la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova, secondo un rito di passaggio fissato nell’atto del fotografare.
La serie delle fotografie presentate in mostra appartengono tutte allo stesso rullino e sono scattate in un solo giorno, il 16 agosto 2010. Il lavoro è promosso da analogicfriends, le immagini, inedite e mai post-prodotte fino ad oggi, sono estratte dagli archivi personali dell’artista.

Liana Pellacini

Ha studiato fotografia all’Istituto d’Arte Paolo Toschi di Parma e all’Accademia di Belle Arti di Bologna, la sua sensibilità artistica si concentra prevalentemente sulla fotografia di reportage. Il titolo della mostra è Ostenda, per omaggiare la città in cui sono state realizzate le immagini.

Alessandra Azzolini

Laureata in Filosofia in Estetica, Alessandra Azzolini ha conseguito alla IULM di Milano un master in Management del Made in Italy. Negli anni ha curato diverse mostre per Fotografia Europea, circuito OFF: L’enigma dell’incanto, di un collettivo di fotografi professionisti dell’Appennino, nel 2010; In my Father’s Clothes, di Farida Saglia, nel 2016; f53 Visioni sul futuro del cibo, di Roberto Savio, nel 2023 e, nello stesso anno, ha presentato anche come autrice il progetto film camera fashion. Ha organizzato eventi in store legati alla fotografia per le boutique del Max Mara Fashion Group di Reggio Emilia (2016), Parma (2020 e 2023) e Milano (2020). Si è occupata di curare la presentazione delle opere di Roberto Savio, alla mostra Unique et/ou singulier, nella Seeeds Gallery di Parigi, nel 2021 e a MIA Photo Fair di Milano nello spazio di Photo Indipendent Los Angeles, nel 2023. Collabora con lui come editor e insieme hanno fondato il progetto #analogicfriends, per valorizzare le macchine fotografiche analogiche, che hanno fatto la storia del design e della fotografia.

R-K Project

A cura di R-K Project in collaborazione con le cooperative sociali Emc2, Olmo e Research. 

Opening giovedì 24 aprile
Inaugurazione giovedì 24 aprile h 11:00

Il nome del progetto si ispira alla teoria ecologica delle strategie R-K, che identifica due modalità di sopravvivenza e crescita nelle popolazioni. Le specie “R-strateghe” si concentrano sulla riproduzione rapida e numerosa, mentre le specie “K-strateghe” puntano sulla cura della prole e su una crescita lenta e costante, entrambe mirate a mantenere l’equilibrio dell’ecosistema. Questi concetti sono stati ripresi dal progetto e applicati in un contesto divulgativo e giocoso, legandosi alle tematiche della diversità e della sostenibilità.

Il collage di disegni e illustrazioni che adorna i quaderni rappresenta la fase culminante di un processo creativo che ha coinvolto gli utenti delle cooperative. I disegni sono frutto di un metodo grafico a gradini sviluppato originariamente nei laboratori socio-educativi di EMC2. 

L’unione di queste tre realtà ha permesso di sviluppare un processo di lavoro sinergico in cui i contributi individuali sono stati valorizzati all’interno di un percorso collettivo.

EMC2

EMC2, che opera nel campo dell’inserimento lavorativo per persone con fragilità, ha portato la sua esperienza nella creazione di percorsi inclusivi, in particolare in relazione allo stimolo della creatività.

L’Olmo

L’Olmo, attiva nell’inserimento lavorativo di lavoratori svantaggiati nella propria tipolitografia e nella gestione di percorsi educativi per persone adulte con disabilità, ha contribuito con il suo know-how nella gestione di laboratori socio-occupazionali e con le proprie competenze tecniche per la parte relativa alla stampa e realizzazione dei quaderni.

Research

Research, una cooperativa specializzata in progetti educativi e formativi, ha integrato il progetto non solo con la sua esperienza nella promozione del benessere e della crescita personale di persone con fragilità.

(Non) Avere vent’anni 

A cura degli studenti della scuola media Leonardo Da Vinci

Opening giovedì 24 aprile

La Scuola Da Vinci partecipa a Fotografia Europea già da molti anni, coinvolgendo gli studenti in percorsi didattici che trovano nel linguaggio fotografico l’espressione di vissuti, sentimenti, passioni e sguardi di ragazze e ragazzi che si affacciano al mondo con curiosità.

A partire dal tema di quest’anno “NON AVERE VENT’ANNI”, gli alunni delle classi seconde della Scuola Da Vinci hanno cercato di scovare per le vie del centro di Reggio, come se fosse una caccia al tesoro, le vetrine, i locali o i portoni dove da vent’anni è presente quel rettangolo fucsia che è simbolo della manifestazione e che da sempre invade negozi, bar, cortili e luoghi inaspettati della nostra città.

Nessuno degli studenti, autori delle foto, ha ovviamente compiuto vent’ anni e da qui nasce il titolo (Non) Avere vent’anni.